Uscire dalla Comunità psichiatrica. Un'occasione per ripensare l'esperienza di cura
- blogct1950
- 19 feb
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Questa intervista è stata costruita dall'equipe della Comunità Psichiatrica e realizzata da due giovani implicati nell'esperienza di servizio civile. L'intervistato è Daniele, un ospite della Comunità giunto alla conclusione del percorso terapeutico-riabilitativo nella struttura.
Quando e come è iniziato il tuo percorso in comunità?
Il mio percorso in Comunità è iniziato l’11 gennaio del 2022. L’ho iniziato dopo un periodo di ricovero di 17 giorni all’SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ndr). Dopo il ricovero sono tornato a casa per un mese e verso il periodo natalizio sono entrato in Comunità.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a intraprendere questo percorso?
La voglia di stare meglio e di risolvere i miei problemi. Quando sono entrato in comunità uno dei miei più grandi problemi era l’ansia, non riuscivo a esprimere la mia opinione, non mi conoscevo bene. Stando qui ho risolto molte cose ma non tutte, devo ancora migliorare ma ora mi sento più sicuro. Riesco a stare meglio con le persone, inoltre mi ha dato un grande aiuto anche il Centro Diurno. Sono riuscito a migliorare i rapporti con i parenti, prima ero spaventato e impaurito da loro, ora non più.
Che cosa ne pensi della Comunità e come ti sei integrato?
Penso che la Comunità sia una cosa veramente molto utile. Sto molto meglio rispetto a prima grazie a questa struttura. Mi sono integrato abbastanza bene, i ragazzi sono tutti tranquilli, ogni tanto c’è stata qualche litigata, anche io qualche volta ho litigato con qualcuno. Alla fine stavamo tutti bene insieme, sono sempre stato bene. Le litigate erano sciocchezze, nulla di importante. Io ho sempre legato di più con qualcuno, però in generale mi sono trovato bene con tutti. Mi sono sentito a mio agio con le persone recentemente entrate in Comunità, ho trovato difficoltà con alcuni utenti che sono già usciti.
Al Centro Diurno che frequentavo qualche anno fa qualcun mi stava antipatico. In Comunità la cosa è diversa anche perché sono cambiato io.
Che sensazioni hai provato quando sei entrato e ora che esci dalla comunità?
Paura. Sia quando sono entrato sia ora che sto uscendo. Ma sento anche tanta felicità. Mi ricordo il primo giorno che sono entrato in Comunità. Avevo paura, poi parlando con gli operatori mi sono tranquillizzato e alla fine è andato tutto bene. Sono contento di questo percorso.
Che cosa ti aspetti dal futuro?
Mi aspetto di bene in meglio. Cerco sempre di migliorare sia me stesso che le cose che faccio e di continuare a stare bene. Spero di trovare un lavoro che mi piaccia, inoltre mi piacerebbe lavorare sia per avere la testa occupata che per un guadagno economico.
Il mio lavoro dei sogni è fare il venditore di automobili in un concessionario; attraverso un servizio di orientamento al lavoro del Centro di Salute Mentale ho fatto percorso di valutazione delle competenze per capire dove sono più portato in ambito lavorativo e la risposta del test ha dato esito positivo verso questo tipo di lavoro.
Ho questo sogno perchè fin da bambino ho la passione per le macchine.