Relazione sul periodo che sto vivendo. Una brutta pagina di diario
- blogct1950
- 12 mag
- Tempo di lettura: 4 min

Sinceramente non so da dove cominciare, perché da 2 mesi a questa parte sto vivendo un periodo terribile dal quale non riesco a trovare via d'uscita.
Dai primi di Gennaio sono entrata volontariamente in questa Comunità, Urbania, con tanta speranza e buoni propositi.
Non sto qui tutti i giorni, a volte dal lunedì mattina al venerdì dopo pranzo, a volte dal martedì mattina al venerdì dopo pranzo. All'inizio stavo molto meglio, andavo con altri ospiti a camminare al parco qui vicino, frequentavo le attività attivamente.
Come dicevo prima, dopo una delusione d'amore di una storia con un uomo meno di un mese, sono crollata. Come già mi era successo dopo una storia finita male circa un anno e mezzo fa.
So che per tutti è stato poco tempo, ma io ero davvero innamorata, e lo sembrava anche lui.
In ogni caso, dalla diagnosi che avevo precedentemente, datami dalla mia psichiatra del mio csm, cioè depressione grave ricorrente con sintomi psicotici, qui mi hanno riscontrato una depressione grave ma senza sintomi psicotici con disturbo della personalità affettivo, appiattimento affettivo e, da due mesi a questa parte, sto soffrendo anche di un ipercontrollo ossessivo, un impulso x me irrefrenabile, su me stessa e soprattutto verso gli altri.
Ho un'agenda dove scrivo ogni più piccola cosa, anche cose che non riguardano me.
Lo facevo già ma ad un livello molto lieve, ma negli ultimi mesi è diventata un'ossessione.
Negli anni ho avuto moltissimi ricoveri, tutti volontari, sia in cliniche che in ospedali, l'ultimo un anno fa all'ospedale Pertini.
Lì mi hanno dato l'ennesima terapia, che lo psichiatra di questa Comunità ha snellito abbastanza.
Forse sto andando fuori tema, quindi torno all'argomento principale, cioè il periodo che sto vivendo.
In questi mesi piango in continuazione, sono sempre estremamente confusa, non capisco le cose. Anche se me le spiegano 1000 volte io non ci arrivo proprio. Vorrei dormire sempre, ho brutti pensieri in continuazione, faccio 1000 domande a tutti, stile interrogatorio. E non ricordo quasi niente della mia vita e di quello che dicono gli altri. Non riesco più neanche ad espletare, molto spesso, la pulizia della mia camera (io vivo in una stanza con 4 coinquilini). Non ho quasi mai appetito. Non riesco a fare calcoli semplicissimi, a livello estremamente elementare, infatti mio padre, da 3 sabati a questa parte, prova ad insegnarmi qualche semplicissimo esercizio di matematica. Prova a spiegarmelo cento volte, io come al solito non capisco, e lui si altera un po'. Un esempio molto esplicativo è stato il 20 Aprile, il giorno di Pasqua, che mi ha invitato mia sorella a pranzo a casa sua. Eravamo io, mia sorella, mio cognato, i miei nipoti, Stefano di 22 anni e Noemi di 22, più la suocera di mia sorella.
Mia sorella mi è venuta a prendere sotto casa alle 11:30, io il giorno prima le avevo comprato una colomba da regalarle. Per farla breve sono stata confusa al massimo tutto il tempo, non riuscivo a capire le conversazioni, chiedevo delucidazioni ma non capivo lo stesso, sempre facendo purtroppo mille domande. Sono stata malissimo, infatti verso le 16 ho chiesto a mia sorella di riaccompagnarmi a casa.
Mi ero ripromessa di non piangere, invece ho pianto con mia nipote, quando siamo rimaste 15 minuti sole a casa, e per tutto il viaggio di ritorno verso casa mia in macchina con mia sorella. Anche quando sono tornata a casa mia ho pianto tantissimo perché queste sintomatologie mi spaventano e mi atterriscono.
A Pasquetta dovevo stare con mio padre, la compagna e mia zia a pranzo a casa loro, ma la mattina presto gli ho mandato un messaggio che nn sarei andata. Mio padre mi ha chiamato per convincermi dicendomi che isolarsi sarebbe stato peggio, ma io non sono riuscita a reagire e sono stata quasi tutto il giorno a letto quasi sempre a dormire.
Inoltre non provo più gioia né entusiasmo x niente, dentro di me è tutto piatto. E sono molto spesso rabbiosa ed egoista.
Non riesco a reagire a tutte queste sintomatologie.
Mio padre prova ad aiutarmi come può, mi segue più assiduamente da dopo la morte di mia madre, il 4 luglio saranno 4 anni. Mia madre, finche' è vissuta, per aiutarmi le ha provate tutte, ma io, stando molto male, in certi periodi, anzi molto spesso, la trattavo malissimo, anche durante i cicli di chemio che faceva per il tumore. È da quando ho 20 anni, cioè dal mio primo attacco di panico, che soffro di malattie psichiatriche. Fino ai 25 anni, io sono diplomata estetista da quando avevo 18 anni, sono riuscita a lavorare anche come dipendente. Piano piano la malattia mi ha tolto tutto, lavoro, amore, amicizie.
Nel mentre ricoveri, cliniche...
Le terapie farmacologiche me le hanno provate tutte, ed anche ciò mi fa molta paura, perché non ci sono alternative, come dice la psichiatra del mio csm, la mia ultima spiaggia è la Comunità. Purtroppo non esiste una pillola x ricordare e capire, come è ovvio che sia.
Qui il mio progetto è x un anno, sono entrata i primi di Gennaio 2025 e terminerà a Gennaio 2026.
Per concludere io non ce la faccio più a vivere così, con questi sintomi fortissimi ed invalidanti, la mente che non smette mai di frullare, i pensieri orribili che, appena apro gli occhi, balenano nella mia mente e mi abbandonano raramente durante il giorno.
Arrivo la sera distrutta di testa, non tanto fisicamente. Sento quasi la certezza di stare diventando matta del tutto, e, come dopo un dibattito mi ha detto la psicologa che lo conduceva, che sono ad un bivio, come un palloncino trattenuto da un filo molto sottile, e che se non riesco a radicarlo bene a terra, volera' via e sarà impossibile riprenderlo.
So che è brutto dirlo e brutto leggerlo, penso che non ne uscirò più e che farò una brutta fine. Mi sento in un buco nero. So che non è una relazione piacevole da leggere, ma io ho espresso solo e con sincerità, quello che sto passando in questo periodo.