Essere l'idea di qualcun altro
- blogct1950
- 4 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 23 lug

Sento che mi sono finalmente liberata dello spettro di V.. Non ero una persona, o forse si, ma non ero Erica, ero il suo desiderio, che con costanza ed impegno si muoveva nel mondo.
Non ero Erica, ero un'idea, un'idea di qualcun altro.
Non decidevo di diventare il Desiderio, ma di forma in forma, in base alla figura maschile che avessi davanti, cambiavo.
Non avevo scelta, mi muovevo come plasmata e tirata da fili invisibili, un vestito ritagliato, una maschera su misura, l'incarnazione di un'idea come scopo di esistere.
Il desiderio di un Dio uomo, doveva essere perfetto, così, anch'io.
Tra ieri sera e questa mattina, ho rotto il motore invisibile che mi spingeva a pensare a muovermi ed agire come il desiderio di V.
Non lo sono più e ne sono felice.
Credo che i fili si siano sciolti spontaneamente, come spontaneamente si erano si erano creati.
Ho capito che voleva qualcosa da me che non ero pronta a dargli.
Victor desiderava che il suo Desiderio l'amasse, non potevo fare quel passo.
Non potevo essere quella persona, non di nuovo, non così in fretta, senza aver sentito me stessa.
Ero disposta a perdere, ed a perdere quella vana gloria di sentirmi ammirata incondizionatamente, come un'idea e custodita da tempo, il più prezioso segreto celato, che non vedeva l'ora di mostrarsi al mondo.
Il costo era troppo alto, V. era un ex, e quella, una strada che avevo già vagliato, dovevo perdere lui, e forse a poco a poco, sto smettendo anch'io di essere il Desiderio di Erica stessa.