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The millionaire. Frammenti opachi di esperienze di vita

Aggiornamento: 23 lug



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Scrivo dopo molto tempo, portando alla mente il film "The millionaire" visto al cineforum della Comunità tempo fa. Nonostante la bellezza del film mi permane del disgusto e della rabbia per la figura di un personaggio: l'abusante benefattore di tanti bambini. Lui coglie la disperazione di essi, dà agi, tortura fisicamente e ciò è un incubo. Di abusi personali ne ho vissuti un bel po' e se provo a descrivere il termine abusatore mi viene in mente una A privativa. Si toglie qualcosa con la forza, la violenza ed è questo che mi dà rabbia e disgusto. Si toglie l'identità, la si viene sgretolata da altri. 

È stato faticoso vedere il film per intero, ma mi resta il sorriso del protagonista: DOPOTUTTO lui C'È, RESTA nella Vita e ha il sorriso. Si sorride a tratti. 

Sento la pesantezza del percorso comunitario, la paura agghiacciante e non ancora vedo il filo tra casa e comunità. 

Entrambe ci sono, io non riesco a vedere assieme. So che entrambe mi sostengono, ma non vedo perché provo dolore, paura, depressione, rabbia. Vedo che ho qualcosa intorno, tante cose ma vedo solo la paura perché mi sento SOLA. Il mio compleanno a giorni, 30 anni, mi rende disarmata, non ho parole in positivo. 


Saluti pensosi, 

Serena 


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