La macchina fotografica ruba l'anima
- blogct1950
- 24 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 23 lug

La frase del fotografo mi colpì con la ferocia e la bellezza di una grande esplosione che distrugge mille bicchieri di cristallo.
La macchina fotografica ruba l'anima, ed io in ogni frammento, posso specchiarmi, o meglio ancora, perdermi.
La mia mente era ingombrata dai pensieri, voci di altri, discorsi di altre persone che si mischiavano, Francesca commossa e Serena che spalleggiava il mio divertimento miscelato ad una dose di furbizia e superficialità.
Intrattenevo discorsi, un po' ironica, apparentemente navigata nel mondo della vita, io che ho passato circa otto anni nel mio letto.
A volte la socialità funziona un po' così, affinché funzioni.
Ci si veste di un vestito comodo, empatico, ed aperto verso gli altri e, ci si distrae.
Tutti insieme.
Il filo di un discorso, il tessere di una tela di sensi, qualche battuta di troppo, e qualche incomprensione che crea un po' di fastidio, ma che infondo non guasta l'armonia generale.
Io lì in mezzo a loro, io lì, lontana dai miei pensieri con una sola parola luminosa nella mia mente.
La sfumatura.
È di questo che abbiamo bisogno io ed io mio famelico obiettivo?
È questo che vuole catturare?
Di questo mi devo mettere nuda ed esposta?
L'immagine riflessa nello specchio è lì, in uno scatto, e non è immobile.



