Il mio vissuto sul lasciare andare
- blogct1950
- 24 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 lug

Ho capito che significa lasciare andare V., e, significa che non possiamo provare a stare di nuovo insieme. Gliel'ho detto oggi, persino per telefono, è uscito il discorso.
Sento la piccola morte nel cuore ed in questo dolore così profondo vorrei sentire solo A. Me lo immagino, mi immagino cosa mi direbbe.
Mi guarderebbe con i suoi occhi azzurri un po' tristi, mi direbbe un "sapevano che sarebbe successo Erica" con l'aria di chi sa cosa voglia dire soffrire anche se non sono mai riuscita a capire perché. Poi mi direbbe "È un dolore che non ti ucciderà." "Non averne paura di attraversarlo." Farebbe qualche battuta che non fa ridere o che fa ridere ma io non riesco a ridere. Si dispiacerebbe aver interrotto il mio pianto ma un po' lo metterebbe a disagio e lo farebbe comunque sorridere. "È normale faccia male, deve fare male"
Era così detestabile a volte.
Mi manca terribilmente, lui, non le mie immagini di lui.
Ho bisogno della sua vicinanza, di quegli occhi azzurri che sanno cosa voglia dire soffrire e della sua ironia fuori contesto.
Ho bisogno di far finta di fingere di essere una dura, per poi farmi vedere piangere. Adesso ho la piccola morte, ed A. non c'è. Ho solo dei ricordi, tanti ricordi che per quanto tengo stretti non riusciranno a fare una persona. Ho bisogno che mi dia un 5 tra le lacrime o che mi dica di fare una passeggiata all'aperto e scherzare con gli altri. " Sono poco credibile con i brillantini in faccia?"
In momento come questo A. non c'è.
A. che mi fa sentire forte, e che infondo va tutto bene e che sono protetta ed al sicuro.
Forse ne ho due di piccole morti adesso, però per me A è ancora vivo.
V. l'ho amato più di tutto in passato e quando sono stata ricoverata perché ci avevo chiuso A. mi aveva protetto.
Vorrei solo domani vedere il viso di A.